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La vita non è giusta, Bill. Che lo è. lo diciamo ai nostri figli, ma è una cosa terribile: non solo è una bugia, ma una bugia crudele. La vita non è giusta, non lo è mai stata e non lo sarà mai.


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Nonostante il trattamento acuto dell'infarto sia migliorato molto negli ultimi decenni (grazie ai farmaci antiaggreganti, anticoagulanti, nitrati ecc.) in una buona percentuale dei casi - e a seconda dell'estensione dell'area infartuata -, la parte morta viene sostituita da una cicatrice incapace di contrarsi, e il cuore si trova così a fare enorme fatica per pompare il sangue a ogni pulsazione. Con il tempo il sangue si accumula nel ventricolo, il cuore si dilata il paziente va incontro a una cardiomiopatia dilatativa che porta all'insufficienza cardiaca, Seguirà un necessario trapianto di cuore o il paziente alla fine morirà.


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Al grande fisico danese Niels Bohr si attribuisce la frase "è molto difficile fare previsioni, soprattutto circa il futuro".


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Le esplorazioni sono stupende prima di farle e dopo averle fatte, ma tutt'altro che comode mentre si fanno. S Butler, Erewbon, 1872.


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La distanza tra nuove sperimentazioni e sofisticate truffe per i benestanti non è così grande, come si vede. Il costo attuale per una crio-preservazione si aggira sui 200.000 dollari. In realtà, i fondatori di queste companies potrebbero benissimo essersi ispirati a un modello ben rodato, che negli ultimi duemila anni ha funzionato davvero bene. Pensate a qualcuno che, in cambio di denaro o dell’osservanza di regole da lui dettate, vi prometta la felicità eterna in un mondo futuro, dopo la morte. Le regole da seguire sono dure e possono rendere misera la vostra vita, ma tanto più soffrirete in questa, tanto più sarete ricompensati in quella che verrà. Evidenze dell’esistenza della vita promessa? Non ci sono, dovete crederci e basta. Vi torna forse in mente qualcosa?


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Umberto Eco, in occasione della laurea honoris causa in comunicazione e cultura dei media conferitagli dall'Università di Torino nel giugno del 2015, sostenne in modo chiaro "I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli. Prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un premio Nobel. È l'invasione degli imbecilli. Ed è un vero e proprio "dramma" perché promuove lo scemo del villaggio a detentore della verità."


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Un tempo si era detta che lavorava per la nipote, poi per viaggiare, ma adesso non sapeva più inventarsi alcun motivo. Viveva soltanto per vivere, e questo era tutto...


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La galoppata della malattia di Fabrizio continuò. Salì anche al cervello, ed egli non fu più in grado di reggersi in piedi. Veronica capì che l'antico drago si era risvegliato ed era entrato silenziosamente, da una porta secondaria, lasciata inavvertitamente aperta. Non sapeva dove si fosse nascosto, ma c'era, e non avrebbe più posato l'osso, come fosse un mastino feroce. La Straniera era tornata nel castello, come quando si era arrampicata su per le sue mura, era strisciata sotto le porte per prendersi la madre di Norberto. Adesso era di nuovo qui. Veronica si rivolse alla Madonna della Nevi, ma non servì. Una mattina di marzo, appena alzata, vide Doralice che stava facendosi il caffè in cucina, silenziosamente. Le andò vicino . <<Se ne è andato stanotte, verso le tre. E' l'ora della morte, quella, perchè coincide con il minimo della vitalità>> disse la donna.


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Disse:<<Voglio che tu sappia che un soldato è il più sacro degli esseri umani perchè è il più provato, il più provato di tutti. Cercherò di spiegarti. Guarda un po', in tutta la storia si è insegnato agli uomini che uccidere è una cosa cattiva e da disapprovare. Chiunque uccide deve essere annientato perchè uccidere è un grande peccato, forse il peggiore di tutti. E poi si prende un soldato e gli si da in mano la morte e gli si dice: "Fanne buon uso, fanne un uso saggio". Non gli si impongono restrizioni. Vai e ammazza il più possibile di una certa specie o categoria di tuoi fratelli. E noi ti ricompenseremo .....


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Un racconto non comporta nè perdita ne guadagno. Ma una menzogna è un espediente per profittare di qualcosa o farla franca. Se ci si attiene fermamente a questa definizione, be', allora un autore di racconti è un bugiardo... se è fortunato dal punto di vista finanziario.


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E io credo in questo: che lo spirito individuale liberamente esplorante si la cosa più preziosa al mondo. E' per questo che io vorrei combattere: la libertà per lo spirito di prendee, senza costrizioni, la direzione che desidera. E contro questo io devo lottare; ogni idea, religione o governo che limita o distrugge l'individuo. Questo è ciò che sono e per questo io sono. Io posso capire perchè un sistema costruito in bas a un modello debba cercar di distruggere lo spirito libero, perchè quello è una cosa per sola forza di analisi può distruggere quel sistema stesso. Lo capisco benissimo, e mi ribello a questo e lotterò contro per difendere e conservare la sola cosa che ci differenzia dagli animali che non creano. Se la gloria può essere uccisa, allora siamo perduti.


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Pare che la ricchezza vada ai poveri di spirito, a chi manca d'interesse e di gioia. Per dirlo chiaro e tondo: i ricchi sfondati sono una manica di disgraziati.


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Aveva quasi cinquant'anni; i suoi modi erano gravi e riserbati, e portava una barba che teneva con molta cura. In qualsiasi riunione, egli godeva di un'autorevolezza che è dovuta ad un uomo con la barba.


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"Samo tutti usciti dalla mantella di Gogol" avrebbe detto Dostoevskij


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Colui che racchiude in se il talento deve essere tra tutti il più puro d'anima. Ad altri vien molto perdonato, ma a lui non è dato perdono


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Basta che tu dica che in una città c'è un uomo sciocco perchè subito si concretizzi: salta su un signore distinto e grida: "Anche io sono un uomo, quindi anche io sono uno siocco!"


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Sono assolutamente daccordo con te, - disse la Duchessa, - e la morale è... L'abito fa il monaco... o per dirla più semplicemente... Non immaginarti mai di non essere diversa da quel che potrebbe sembrare agli altri che tu fossi, o di esser diversa da quel che avresti potuto essere se fossi sembrata diversa a loro.



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<<E' proprio quello che volevo dire: tutti ire sono delle canaglie, a quanto ne so>>.