Forcella Segnata 2.250 m. s.l.m. Biv.Perugini Val Montanaia

Rif. Padova For. Segnata Biv.Perugini Val Montanaia Rif. Pordenone F. Del Leone Biv.Marchi Granzotto Rif.Giaf

difficoltà - EE
Uscita piuttosto impegnativa, la forcella segnata è definita forcella alpinistica con difficoltà tecniche di 1 grado UIAA, la distanza è notevole e anche le escursioni altimetriche. Non è male dividere l’uscita in due giorni dormendo al rifugio Pordenone o, per i più duri, al bivacco Perugini.
23,8 km.
3.422 m. di dislivello
14 ore
mappa Tabacco nr. 2

Descrizione

Provenendo in auto da Udine, oltrepassiamo Forni di Sopra, direzione Passo della Mauria, dopo un paio di chilometri svoltiamo a sinistra sulla strada del Rifugio Giaf, ancora un chilometro e lasciamo l'auto (1.011 m. s.l.m.). Attraversando il ponte seguendo la strada cementata, alla prima svolta a sinistra prendiamo il sentiero sulla destra (segnavia nr. 346) alternativo alla strada sterrata che ci conduce in 1 ora. al Rifugio Giaf (1.400 s.l.m.) giusto in tempo per fare colazione.
Dal rifugio proseguiamo sul sentiero che conduce alla forcella Scodavacca, segnavia 346, il sentiero sale dapprima nel bosco e poi per le grave in una bella valle coronata da guglie dolomitiche, in 2 ore arriviamo al forcellone Scodavacca (2.043 m. s.l.m.). Dopo aver rimirato lo stupendo panorama, proseguiamo scendendo fino ad arrivare al rifugio Padova (1 ora e 30 minuti 1.287 m. s.l.m.).
Una breve pausa al rifugio, magari una merenda e poi saliamo al parcheggio dove inizia il nostro sentiero (segnavia nr 357) che comincia attraversando i prati vicini al rifugio e successivamente entra nel bosco, non troppo ripido. Giusto il tempo per riprendere il ritmo, e poi comincia la salita. Arriviamo nella maestosa Val Ciadin dove il sentiero gira a sinistra arrampicandosi sul ripido ghiaione che punta dritto alla cima Toro. Saliamo e mentre ci avviciniamo alle pareti verticali, scorgiamo una stretta apertura che è la nostra meta.
Entriamo nella stretta gola e dopo pochi metri troveremo le prime roccette da salire, di tanto in tanto troviamo degli spit sparsi e alcune soste attrezzate. Il sentiero si snoda tra piccoli salti attraversa strettoie fino alla forcella (2 ore e 30 minuti 2.110 m. s.l.m.). Sulla forcella seguiamo il sentiero che segue lo spartiacque tra le crode, ci porta ad un belvedere sull’alta Val Montanaia. Dopo aver aver goduto di cotanto panorama torniamo alla forcella e scendiamo per il il versante Val Montanaia, la discesa è ripida ma non particolarmente complicata. Mentre scendiamo, ogni tanto, farà capolino la parete est del campanile di Val Montanaia. Da questa posizione più o meno, gli austriaci Glanvell e Saar spiarono Cozzi e Zanutti, che tentavano la di salire il campanile fermi allo strapiombo sopra al pulpito Cozzi. Pare che gli spioni, da qui, siano riusciti a individuare il traverso risolutore. Comunque sia vero o no noi scendiamo al bivacco Perugini posto ai piedi della parete nord del campanile (30 minuti 2.060 m. s.l.m.). In questo posto è doverosa una sosta, magari ci beviamo una birretta (se l’abbiamo portata) osservando questa strana guglia. Non sembra vero ma sulle pareti del campanile, quasi un secolo fa, si misuravano i migliori climber, ora portano i principianti.
Dopo aver ponderato e reintegrato i liquidi scendiamo questa magnifica valle seguendo il sentiero (nr. 353) arrivando al rifugio Pordenone giusti giusti per il pranzo (1 ora e 30 1.249 m. s.l.m.). Oggi siamo fortunati troviamo totani al rognone, che accompagniamo con un litro di Sassicaia.
Se siamo stati parchi nelle libagioni riprendiamo il nostro cammino. Lasciamo il rifugio seguendo il sentiero 349 e dopo un breve tratto nella boscaglia cominciamo a risalire la ghiaiosa val Monfalconi di Cimoliana, quando ne abbiamo percorsa tre quarti troviamo un bivio dove un vecchio sentiero (nr. 360) sale alla forcella Cimoliana. Il sentiero purtroppo è stato abbandonato dal c.a.i., un masso ha travolto una scaletta metallica che non è mai stata sostituita, complicando la salita, peccato era un bel sentiero. Proseguiamo dritti e arriviamo alla forcella del Leone (2 ore e 30 minuti 2.290 m. s.l.m.), scendiamo dalla forcella e in un baleno arriviamo al bivacco Marchi Granzotto (30 minuti 2.170 m. s.l.m.). Una breve sosta per rimirare questa fantastica e selvatica valle poi seguendo il sentiero nr. 342, salendo alla vicina forcella di Cason (30 minuti 2.224 m. s.l.m.). Scendiamo il ripido sentiero, all’inizio un po’ tecnico. Man mano che scendiamo il sentiero diventa più comodo e marcato, incrociamo l’anello Bianchi, proseguiamo in discesa dritti sfociando sul sentiero che scende dalla forcella dell’Urtisiel (nr.361 1.580 m. s.l.m.). Continuando a scendere sul nuovo sentiero con dei bei gradoni, perfetti per il nostro sistema di propulsione, nonostante tutto ciò arriviamo al rifugio Giaf dove ci siamo meritati una birrazza gelata e l’impepata di cozze prenotata 'sta mattina (1.400 m. s.l.m. 1 ora e 30). Dopo esserci nutriti scendiamo seguendo la strada sterrata o in alternativa con il sentiero nr. 346, salito anche questa mattina, comunque in 30 minuti arriviamo all'auto da dove possiamo andare ovunque.

Rif. Padova For. Segnata Biv.Perugini Val Montanaia Rif. Pordenone F. Del Leone Biv.Marchi Granzotto Rif.Giaf le foto