Porton Dei Monfalconi - Cima Dei Pecoi 2352 M. S.l.m.

Rif. Giaf F.Scodavacca Biv. Marchi Granzotto Porton Dei Monfalconi Cima Pecoi M.Valmenon

difficoltà - EE
Uscita piuttosto impegnativa, le difficoltà alpinistiche le troviamo solo dopo il Porton dei Monfalconi. La salita sulla Cima dei Pecoi presenta difficoltà di I° e II° grado UIAA, se non ve la sentite vi farete bastare il Porton, che non è poco.
14,4 km
2.033 m. dislivello
8 ore e 30 minuti
Mappa Tabacco nr.2

Descrizione

Provenendo da Udine sulla SS 52 carnica, oltrepassiamo Forni di Sopra direzione Passo della Mauria, dopo un paio di chilometri svoltiamo a sinistra seguendo la strada che porta al Rifugio Giaf, ancora un chilometro e lasciamo l'auto nel parcheggio, prima del ponte (1.011 m. s.l.m.).
Proseguiamo a piedi sul ponte e seguiamo la strada cementata che porta al rifugio, alla prima curva decisa a sinistra prendiamo il sentiero a destra (segnavia nr. 346) alternativo alla strada sterrata e in 1 ora arriviamo al Rifugio Giaf giusto per sgargarozzarci un qualcosa di caldo (1.400 s.l.m.). Dal rifugio proseguiamo sul sentiero che conduce alla forcella Scodavacca, segnavia 346, il sentiero sale dapprima nel bosco e poi per le grave in una bella valle coronata da guglie dolomitiche. In 2 ore arriviamo al forcellone Scodavacca (2.043 m. s.l.m.). Dopo aver rimirato lo stupendo panorama, proseguiamo scendendo dal versante opposto fino ad arrivare al bivio con il sentiero nr. 342 (45 minuti 1.600 m. s.l.m.). Ora saliamo per questo nuovo sentiero fino ad arrivare alla comoda forcella Monfalconi di Forni (2.309 m. s.l.m. 2 ore). Scendiamo quindi nell'omonima valle raggiungendo in 30 minuti il bivacco Marchi Granzotto (2.170 m. s.l.m.). Il bivacco è al centro in una valle dolomitica incantevole meritevole di una lunga sosta contemplativa.
Quando abbiamo contemplato a sufficienza, prima di romperci i cabasisi scendiamo alla sorgente che si trova nell'infossamento alla nostra sinistra. Seguiamo il sentiero, abbondantemente segnalato, aggiriamo lo zoccolo dove posa il bivacco e in pochi minuti arriviamo alla sorgente, raramente priva d'acqua. Proseguiamo restando vicini ai ghiaioni che scendono dalle crode seguendo una labile traccia di sentiero segnalata da alcuni ometti, manteniamo la quota tagliamo sui ghiaioni alla nostra sinistra cercando di seguire il sentiero che diventa sempre più evidente man mano che proseguiamo. Sempre mantenendo la quota arriviamo a lambire alcuni pinnacoli, appena oltrepassati seguiamo il sentiero che punta decisamente su, dritto per il ghiaione, qualche centinaio di metri e quasi al termine giriamo a destra e arriviamo al portone dei Monfalconi di Forni. (1 ora 2.250 m. s.l.m.). Passiamo davanti al portone seguiamo il sentiero costellato di ometti, risaliamo alcuni canalini detritici con qualche difficoltà tecnica (I° - II° grado UIAA) e in 30 minuti arriviamo sulla cima dei Pecoi, cima tonda e molto panoramica (2.352 M. S.l.m.). Seguendo lo steso sentiero di salita scendiamo fino al bivacco Marchi Granzotto (1 ora).
Dal bivacco scendiamo per la stupenda valle Monfalcon di Forni, seguendo il sentiero nr. 359, arrivando alla caseruta dei Pecoi (1.363 m. s.l.m. 45 minuti), la caseruta è una casetta in tronchi che sembra quella dei sette nani. Continuiamo a scendere e subito sotto la caseruta, al termine del prato, troviamo il bivio con il sentiero (nr. 361) che dal rifugio Pordenone sale alla casera Valbinon (Valmenon). Proseguiamo seguendo questo nuovo sentiero fino alla casera Valbinon (1.778 m. s.l.m. 1 ora). Questa malga, lontana da qualsiasi strada è eroicamente gestita come un rifugio, e noi ne approfittiamo per tracannare una paio di bicchierozzi di Terrano e qualche fetta di cotechino. Una pausa digestiva sdraiati sui verdissimi prati della malga è indispensabile per digerire cotanto spuntino. Dopo il pisolino proseguiamo rinfrancati, continuando a seguire il sentiero nr. 361 in costa e saliamo alla facile forcella Urtisiel (1.990 m. s.l.m. 45 minuti) . Dall'Urtisiel scendiamo serpeggiando sul ghiaione, superiamo un tratto scalinato entriamo nel bosco e arriviamo al rifugio Giaf (1.400 m. s.l.m. 40 minuti). Al rifugio troviamo della buona Weizenbier fresca fresca perfetta per la nostra sete e i bigoli al torcio all’oio de sardela.
Sistemata la panza, piano piano, riprendiamo la via di ritorno. Dal rifugio scendiamo indifferentemente con strada sterrata o con il sentiero nr. 346, salito anche questa mattina, e in 30 minuti arriviamo all'auto da dove andiamo dove ci pare.

Rif. Giaf F.Scodavacca Biv. Marchi Granzotto Porton Dei Monfalconi Cima Pecoi M.Valmenon le foto