Passo Pura - Casera Razzo

Passo Pura - Casera Razzo

Un giro classico per chi abita nelle nostre lande, si snoda su strade poco o nulla trafficate, le salite sono lunghe e i panorami fenomenali, passiamo vicino alle malghe, talvolta dobbiamo schivare le mucche e le loro merdacce.
91 chilometri
2.700 metri di dislivello
4 ore e 15

Descrizione

Dalla foresteria delle dolomiti friulane di Forni di Sotto (777 m. sl.m.) seguiamo la S.S. 52, attraversiamo tutto il paese e saliamo al vicino Forni di Sopra (907 m. s.l.m.), lo superiamo e saliamo al passo della Mauria (1298 m. s.l.m.), una salita non molto impegnativa ottima per riscaldarsi (18 km. - 1 ora).
Scendiamo facendo attenzione all'asfalto, solitamente è un po' sgarrufato. Passiamo Lorenzago di Cadore (895 m. s.l.m.) ancora discesa fino al vicino Pelos di cadore (785 m. s.l.m.). All’inizio del paese giriamo a destra (S.P. 619) saliamo per la ripida strada fino a Laggio di Cadore (945 m. s.l.m.). Attraversiamo il paese e proseguiamo per la S.P. 619, saliamo la lunga val Piova e arriviamo al Valico Cima Campigotto (1.790 m. s.l.m.). Sul piano successivo possiamo riprendere fiato, superiamo il Rirugio Tenente Fabbro e Casera Razzo (30 km., 1 ora e 30). Se la nostra bici ha il cestino alla malga compriamo due salami e una caciotta.
Qualche centinaio di metri dopo la malga all'incrocio giriamo a destra verso Sauris (S.P. 73) poi giù in picchiata per la stradina piuttosto ripida. Questa strada di alta montagna è soggetta a frane a causa di forti piogge, talvolta troviamo la sbarra chiusa, se è chiusa c'è una frana o dei lavori per il suo ripristino. Anche se è aperta conviene tenere gli occhi ben aperti pronti a schivare qualche sasso che malauguratamente decide di attraversare la sede stradale. A parte queste eventualità la strada solitamente è magnifica e veloci come una scoreggia arriviamo a Sauris di Sopra (1363 m. s.l.m.) e Sauris di Sotto (1205 m. s.l.m.). Proseguiamo sempre in discesa fino a costeggiare il lago di Sauris (appunto) fino alla diga (981 m. s.l.m.). Qui se fossimo particolarmente stanchi potremo vigliaccamente ritirarci ripiegando sulla S.P. 73 che con una lunga discesa e una nutrita serie di brutte di gallerie (attenzione alla umida pavimentazione in porfido), arriva ad Ampezzo. Se abbiamo ancora birra, giriamo a destra passiamo sopra la diga e attraversiamo una singolare galleria particolarmente stretta fortunatamente ora è illuminata (prima erano cavoli), non abbiate paura le auto che passano, per forza di cose, viaggiano più piano di noi. Saliamo quindi fino al rifugio Tita Piaz e al vicino passo Pura (1.428 m. s.l.m.), la salita non è particolarmente ripida ma i chilometri cominciano a farsi sentire. Scendiamo dall'altro versante ed in un batter d'occhio arriviamo alla SS. 52 carnica poco sopra Ampezzo (707 m. s.l.m.), giriamo a destra e pedala pedala dopo qualche chilometro saremo davanti alla nostra Foresteria (43 km. 1 ora e 45).