Monte Pramaggiore 2.478 M .s.l.m.

Malga Masons Monte Pramaggiore e ritorno

difficoltà - EE
Questa uscita è piuttosto lunga e impegnativa con un notevole dislivello altimetrico e priva di appoggi logistici gestiti (rifugi). Non è insolito che qualche gruppo di stambecchi o di schivi camosci ci facciano occhiolino tra l crode mentre passiamo per i loro territori. Portatevi da bere ci sono poche risorse idriche.
29,7 km
2.702 m. dislivello
11 ore e 30
Mappa Tabacco 02

Descrizione

Partiamo dall'Hotel Pramaggiore, ex foresteria, attraversiamo tutto il paese, scendiamo per la cleve fino a Vico dove alla sua estrema periferia troviamo la strada asfaltata che scende al guado sul fiume Tagliamento (690 m. s.l.m). Se abbiamo fortuna troviamo un ponte di tronchi costruito da qualche volonteroso se ciò non fosse l'attraversamento non è affatto agevole, non si tratta dello Yukon ma anche nei periodi con poca acqua difficilmente il livello scende sotto i 20-30 centimetri che detti così sembrano pochi ma... quindi bisogna attrezzarsi con stivali, sacchi di plastica o in alternativa, per gli impavidi, procuratevi un permesso e attraversate in auto. Appena attraversato il fiume abbandoniamo la strada sterrata, giriamo a destra seguendo il sentiero (segnavia nr. 373) che segue l'argine del fiume. Seguiamo il sentiero che dopo un chilometro svola decisamente a sinistra, inoltrandosi nel ripido bosco. Il sentiero è ben segnato e battuto e in 2 ore arriviamo ai pascoli dei fienili Poschiedea (1.200 s.l.m.). Proseguiamo seguendo sempre l'ottimo sentiero ed in 1 ora arriviamo sui prati della malga Masons (1.553 s.l.m.). La malga sarebbe un posto perfetto per fare una lunga sosta se ci fosse una sorgente d'acqua. Per raggiungere la sorgente più vicina scendiamo sul sentiero che scende a destra del prato un po' oltre la malga, con il rischio di trovarla secca. Continuiamo a seguire il nostro sentiero attraversando giovani boschi e vecchi pascoli ad un certo punto ci rendiamo conto di camminare su una cresta poco evidente perché il sentiero è all'interno di una conca erbosa, dopo 30 minuti arriviamo al bivio per la Forcella Lareseit che lasceremo alla nostra sinistra continuiamo a salire dritti per altri dieci quindici minuti e prima di arrivare in cima di un montarozzo (Cima Camosci) giriamo a destra per seguire l'evidente la larga cresta che cavalca lo spartiacque. Ora seguiamo il sentiero ben marcato attraversando boschetti di mughi e prati d'alta montagna restando sempre molto vicino allo spartiacque godendo una vista memorabile, il sentiero è comodissimo, solo una piccola frana ci obbliga a prestare un po’ d’attenzione, oltrepassiamo il Passo Ciavalli e saliamo alla forcella Sarodines (1.810 m. s.l.m. 2 ore). Dalla forcella proseguiamo nell'altro versante dove il sentiero mantiene la quota attraversa un ghiaione e quindi risale alla forcella Rua da dove scendiamo nel catino della val Rua, dietro il passo Suola, dove incroceremo il sentiero che sale dalla val Rovadia (segnavia 368), seguiamo questo nuovo sentiero salendo rapidamente al passo Suola (1.994 m. s.l.m. 30 min.). Per salire sul monte Pramaggiore dal passo Suola abbiamo più alternative, noi saliremo la forcella Lasidon bassa che è un sentiero attrezzato. Dal passo Suola troviamo le indicazioni per le forcelle Lasidon, noi prendiamo il sentiero che si spinge più a destra, Lasidon bassa, attraversiamo un ghiaione e puntiamo dritti ad una stretta gola tra le guglie, il sentiero è molto evidente e la gola, larga pochi metri, è a prova d'errore. Saliamo su una lastra, solitamente bagnata, tirandoci su un cordino, seguiamo una cengia attrezzata con un cavo d'acciaio e successivamente scaliamo una paretina verticale aiutati da una grossa catena e siamo fuori dalla forcella affacciati sulla val dell’Inferno dove sale il sentiero con il segnavia nr 366, saliamo anche noi seguendo questo sentiero arrivando rapidamente alla forcella Pramaggiore (2.295 m. s.l.m. 1 ora). Ora seguiamo la traccia di sentiero, segnata con dei bolli rossi, che risale senza difficoltà alpinistiche fino alla vetta del Pramaggiore (2.478 m. s.l.m. 30 min.). Anche in questa vetta troveremo il classico crocefisso, la casetta con il libro di vetta e le anacronistiche bandiere tibetane (made in Cina sic...), ci concediamo qualche minuto per guardare il magnifico panorama e poi scendiamo seguendo la stessa traccia di sentiero percorsa per salire ma alla forcella Pramaggiore scendiamo a destra verso l'omonima Casera (segnavia 366), scendiamo per alcuni zig zag e quando oltrepassiamo un grosso masso erratico e al bivio lasciamo questo sentiero e seguiamo il sentiero, quasi privo di dislivello, con segnavia 363 fino alla forcella Rua Alta (2.158 m. s.l.m.) da dove scendiamo al passo Suola (1 ora). Quando siamo alla forcella Rua Alta, se non siamo troppo stanchi, potremo salire alla nostra destra un centinaio di metri fino a una cimetta dove ci si aprirà un nuovo panorama, quasi uguale a quello di prima….
Qualche centinaio di metri prima del passo lasciamo anche questo sentiero e scendiamo per val Rua Bassa e la successiva val Rovadia (segnavia 368), questo sentiero è poco frequentato, praticamente quasi abbandonato e un paio di frane hanno reso ancora più complicata la discesa. Quando era ben tenuto, questo sentiero era orribile, specie l'ultimo tratto sul greto del torrente, immaginatevi ora, quindi se non vi va potete scendere per la val di Suola e rientrare ad Andrazza di Forni di Sopra, magari passando vi potere rinfrescare al rifugio Flaiban Pacherini e mangiarvi una pasta al sugo di stambecco fuggito in forcella e un buon litrozzo di Terrano. Noi scendiamo per i prati costellati da qualche macchia di pino mugo, una paio di frane rendono delicati e pericolosi alcuni tratti quindi entriamo nel bosco fino a sbucare nel greto del torrente Rovadia, si scende così a casaccio seguendo ometti di pietra e segni rossi fino alla fine della valle dove incrociamo la strada sterrata che proviene da Andrazza di Forni di Sopra (875 m. s.l.m. 1 ora e 30 min.). Qui giriamo a destra seguendo la strada sterrata che si inoltra in un boschetto e continua a scendere, ad un certo punto troviamo un bivio dove prendiamo la strada che prosegue a destra salendo in un ripido boschetto. Proseguiamo passando vicino ad alcuni stavoli continuiamo sempre seguendo la strada che diventa una mulattiera e al suo termine con due ripide rampette scende nel greto del fiume Tagliamento (grotta di Dante) dove se abbiamo fortuna troveremo un ponticello pedonale fatto con dei tronchi se il ponte non c'è dovremo in qualche maniera guadare. Lungo questo sentiero la prima domenica di luglio passa la gara dell'amicizia quindi se passate poco prima oppure poco dopo il passaggio della gara troveremo il ponte e il sentiero che prosegue avrà l'erba tagliata e sarà molto evidente se siamo lontani dal transito della gara ci conviene risalire dalla riva del Tagliamento e troveremo La Palote dove potremmo scoprire un posto veramente incredibile dove magiare cose buonissime (speciali i granchi alla livornese col vin santo), aspettando che ci vengano a riprendere, se siamo nei tempi giusti continuiamo a scendere per il sentiero a sinistra del Tagliamento. Il sentiero scaracolla sull'argine passando vicino a molti stavoli passeremo vicini anche a una sorgente di acqua puzzolente, forse solforosa o ferruginosa, pare abbia delle proprietà curative notevoli (non bevetela siamo convinti non sia potabile). Ancora un po' e usciamo nella strada asfaltata che scende da Drogna vicinissimi a Vico, strada percorsa all'inizio del giro, quindi proseguiamo fino all'Hotel Pramaggiore (777 m. s.l.m. 1 ora e 30 min.).

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