Titolo

Viaggio Nel Cosmo



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232

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pagina 101
Boccia di Miller Questo studente si chiamava Stanley Miller, un nome diventato famosissimo. Era il 1953 e L.S. Miller, insieme al suo professore Harold C. Urey, premio Nobel, cerco di ricreare le condizioni in cui ha avuto origine la vita, con un esperimento ormai entrato nella storia: quello della «boccia di Miller». Egli racchiuse in una boccia di vetro i gas che presumibilmente componevano l'atmosfera primitiva della Terra, e li sottopose a scariche elettriche per simulare l'energia dei fulmini. Dopo una settimana, sul fondo della boccia di vetro, si erano formati degli amminoacidi. E gli amminoacidi, come si sa, sono i componenti delle proteine, cioè i «mattoni» con cui sono costruite tutte le cellule del nostro corpo. Con questo semplice marchingegno era possibile produrre moltissime varietà di amminoacidi: persino più di quante ne est oggi nei nostri sistemi biologici. Infatti sono sufficienti una ventina di tipi di amminoacidi per costruire tutte le forme viverti che esistono sulla Terra, dalla mosca alla giraffa, dal verme al leone. Per queste ricerche oggi si usano tecniche diverse, che hanno consentito tra l'altro di ottenere (sempre spontaneamente), delle molecole che sono dei precursori del DNA. Cio significa che le molecole «antenate» delle proteine e del DNA (i due componenti base della vita) possono formarsi spontaneamente a partire da atmosfere primitive sottoposte a scariche di energia.