1794: Giovanni battista di Simeone fu Giovanni Battista Polo Zangrant muore nelle carceri del castello di Udine ove venne tradotto per i suoi misfatti commessi.
1800: Giobatta di Giobatta Lirussi e Giovanni Trintino da Valle di Cadore in rissa tra loro, in quest'ultimo paese rimasero a vicenda Uccisi.
Quell'inverno 1809-1810, la neve caduta in tre volte, raggiunse l'altezza di metri 6,50.
1827: Neve. Si nota per memoria che in questa notte del 26 agosto è caduta una quantità di neve sulle montagne in modo che dovettero smonticare tutte le malghe meno Tavanelli r Voiani. Nevicava pure qui in paese ma non cagionò danno notabile.
Maria moglie di Andrea Foncauser di Cella, diocesi di Bressanone, distillatrice di anziana nella casera di Giaveada, partita questa sera da Forni di Sotto, intirizzita da freddo e soffocata dal vento e dalla tormenta di neve morì nella località chiamata "l'aghe da las voltes", dietro il Zauf (26 agosto).
Neve. Si fa altra memoria: a ricordo dei vecchi mai più accaduto in quest'oggi dopo il mezzogiorno nevicò come nel più crudo gennaio e ne venne neve mezza quatra che rovinò per terra il sorgo e riportò un danno notabilissimo (20 settembre)
Il bilancio invece da parte nostra è più preciso e concorde: oltre ai due uomini di Forni di Sopra uccisi nella pineta di Rio Verde, Tonello Giuseppe Durighele di Forni di Sotto si ferì da solo maneggiando il suo cillero che gli trapassò la mano con una palla accidentale e Valentino Pavoni del Veciu di Forni di Sopra fu colpito i testa da un sasso venuto giù per accidentale urto e poca avvertenza della gente che era sopra di lui. I due, dopo circa un mese di cura medica inutile, morirono.
1909: L'inverno di quest'anno fu scabrosissimo e dannosissimo. Dagli ultimi di gennaio ai primi di marzo la neve caduta raggiunse l'altezza di di circa metri sette. Si dovette scaricare il tetto della chiesa matrice su cui furono misurati metri 3,50 di neve. Oltre a ciò tutto il mese di giugno e parte di luglio fu quasi continua pioggia con sbalzi di temperatura così accentuati da far temere per i prodotti agricoli.