Nessuno uccide la selvaggina per me!, disse Keen, battendosi il petto. Io uccido da me le mie prede. Sono felice di vivere solo se posso uccidere la selvaggina che riesco a scovare. E quando tendo l'arco con tutta la mia forza e pianto una freccia nel cuore della preda, sono felice. E la selvaggina di altri non è buona per me come quella che io stesso ho ucciso. Io sono felice di vivere, sono lieto della mia forza e della mia astuzia, sono contento di essere un artefice, l'artefice delle cose che mi servono. Quale altra ragione avrei per vivere? Perchè dovrei vivere se non fossi contento di me e delle cose che faccio? Ed è perchè sono contento di ciò, che vado a caccia e a pesca, ed è perchè faccio queste cose che divento sempre più forte e astuto. L'uomo che rimane nella sua tenda preso il fuoco non diventa mai forte e astuto. Non è felice quando si ciba della selvaggina che io ho ucciso, e la vita non è una gioia per lui. Egli non vive.