Titolo

Il Teorema Del Pappagallo


Titolo originale
The Théorème Du Perroquet


Pagine
553

Autore/i


Traduttore/i


Editore



pagina 119
..... Filolao. Come tanti altri pensatori dell'epoca, si occupava di astronomia e cosmogonia, anzi aveva escogitato una concezione del mondo davvero impressionante: non soltanto la terra gorava su se stessa, ma non occupava neppure il centro dell'universo. E dire che lo aveva immaginato con duemila anni di anticipo su Copernico e Galileo!


pagina 126
Bisogna dare a Cesare quello che è di cesare - riprese ruche - e togliere a Pitagora quel che non è di pitagora. Molto tempo prima di lui, gli egizi e sopratutto i babilonesi avevano scoperto che esisteva un egame tra alcuni gruppi di tre nimeri interi, e precisamente quello indicato dal celebre teorema- per non allungare troppo il proprio intervento, si astenne dal precisare che su una tavoletta babilonese, la tavoletta Plimpton 322, così chiamata dal nome dell'archeologo inglese che l'aveva scoperta, uno scriba aveva indicato una quindicina di gruppi di tre nimeri interi per il quale valeva la regola che la somma del quadrato di due di essi era uguale al quadrato del terzo. La tavoletta era stata incisa oltre mile anni prima della nascita di pitagora.


pagina 178
Il cono è una figura tridimensionale generata dalle rette, dette appunto 'generatrici', che passano per un punto fisso detto 'vertice', e poggiante su un cerchio, detto 'base'. a differenza di quello che molti pensano .... un cono è formato da due falde che si estendono simmetricamente da una parte e dall'altra del vertice, e quello che viene comunemente considerato cono non è che un mezzo cono.


pagina 234
....il Siddantha, un trattato di astronomia completo di tavole, scritto un secolo prima da......... un matematico indiano che Jonathan e Lea conoscono bene: Brahmagupta, quello delle incognite multicolori. Subito tradotto in arabo, sarebbe diventato celebre sotto il nome di Sindhind. Nelle sue pagine era contenuto un tesoro. Dieci piccole cifre! Oh, niente di più famigliare, per voi: si tratta delle con le quali facciamo i calcoli. Si, uno, due, tre... fino a nove. Senza dimenticare l'ultimo, lo zero. L'erudito incaricato di consegnare i coni al califfo, un certo Kanka, le conosceva bene, visto che le usava da anni per i suoi calcoli.


pagina 258
I libri non resuscitano i morti, e non fanno di un idiota un uomo capace di ragionare, nè di uno stupido un individuo intelligente: aguzzano lo spirito, lo destano, lo affinano e appagano la sua sete di conoscenza. Quanto a chi vuol sapere tutto, è meglio che la famiglia lo faccia curare.


pagina 258
Accade talvolta che il libro sia superiore al suo autore...


pagina 306
Fu una frase di Cardano............. De vita propria - Quando stai per lavarti, prepara anzitutto la salvietta per asciugarti.


pagina 373
Gli attori che entrano in scena portano una maschera, per non far scorgere il rossore sulla fronte. Come loro, nell'atto di entrare in scena nel teatro del mondo, dove fonora sono stato un semplice spettatore, mi faccio avanti celato da una maschera. (Cartesio)


pagina 375
Fu la fine di Manaus, che nel giro breve tempo fu abbandonata dalla popolazione e cadde in rovina. I castelli, importati pietra per pietra dall'europa e ricostruiti ai lati delle grandi arterie cittadine. Il mercato coperto, costruito in Inghilterra da Gustave Eiffel, trasportato lungo il rio delle Amazzoni e rimontato a Manaus. Le vie lastricate con lastre importate direttamente Lisbona. Il primo tram elettrico di tutta l'America meridionale. Il telefono in piena giungla, l'illuminazione elettrica già in opera alla fine del secolo scorso. E il teatro dell'opera, capace di millequattrocento posti, dove aveva cantato persino Caruso. Tegole smaltate venute dall'Alsazia, marmi importati da Carrara, intarsi dalla Francia, ferri battuti dall'Inghilterra, lampadari dall'Italia, e le onde del mosaico che ornavano la piazza, arrestandosi ai piedi del colonnato marmoreo che dava accesso al teatro dell'opera....Manaus, è la fine!


pagina 398
E' esattamente quallo che sostiene Bernoulli. Il suo intento è, cito alla lettera 'Scoprire le leggi generali che governano quelle che gli esseri umani, nella loro ignoranza della concatenazione di cause effetti, definiscono fortuna o sorte.'

Autore commento
data commento
31 Agosto 2012
Volutamente propedeutico ma romanzo pesantino
Valutazione
scarso