Titolo

Il Secondo Diario Minimo


Categoria

Pagine
339

Autore/i


Editore



pagina 99
Come diventare cavaliere di malta. Ho ricevuto una lettera intestata Ordre Souverain Militaire de Saint-Jean de Jérusalem - Chevaliers de Malte — Prieuré Oecuménique de la Sainte-Trinité-de-Villedieu - Quartier Général de la Val- lette — Prieuré de Québec, dove mi si offre di diventare cavaliere di Malta. Avrei preferito un breve di Carlomagno, ma ho comunque comunicato subito la cosa ai miei figli, che sapessero che non hanno un padre da buttar via. Poi ho cercato nei miei scaffali il volume di Caffanjon e Galimard Flavigny, Ordres et contre-ordres de chevalerie, Paris, 1982, dove si pubblica anche una lista di pseudoordini di Malta, diffusa dall’autentico Ordine Sovrano Militare e Ospitaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta, che ha sede a Roma. Ci sono altri sedici ordini di Malta, tutti hanno quasi lo stesso nome con variazioni minime, tutti si riconoscono e si misconoscono a vicenda. Nel 1908 dei russi fondano un ordine negli Stati Uniti, che negli anni più recenti viene diretto da Sua Altezza Reale il principe Roberto Paternò Il, Ayerbe Aragona, duca di Perpignano, capo della casa reale di Aragona, pretendente al trono di Aragona e Baleari, Gran Maestro degli ordini del Collare di Sant'Agata dei Paternò e della Corona reale delle Baleari. Ma da questo ceppo si distacca nel 1934 un danese, che fonda un altro ordine e ne dà il cancellierato al principe Pietro di Grecia e Danimarca. Negli anni sessanta un transfuga del ceppo russo, Paul de Granier de Cassagnac, fonda un ordine in Francia e sceglie come pro- tettore il re Pietro I di Jugoslavia. Nel 1965 l’ex Pietro I di Jugoslavia litiga con Cassagnac e fonda a New York un altro ordine di cui nel settanta è gran priore il principe Pietro di Grecia e Danimarca, che poi lascia per passare all’ordine danese. Nel 1966 appare come cancelliere dell’ordine tale Robert Bassaraba von Brancovan Khimchiacvili, che però viene estromesso e va a fondare l’ordine tamente mineralizzati (voi capite che se c’è una moneta di rame sepolta vicino a un giacimento di diamanti la macchina può fare le bizze e ignorarla). D'altra parte, un altro avviso dice che il 90 per cento dell’oro mondiale è ancora da scoprire e il detector Gold- spear, maneggevolissimo (costa un milione e mezzo) è fatto apposta per identificare filoni auriferi. A buon prezzo un detector tascabile (Metal Locator) per ricerche in caminetti e mobili antichi. Per meno di trentamila lire una bomboletta di AF2 permette di pulire e disossidare le monete trovate. Per i più poveri, numerosi pendolini radioestesici. Per chi ne vuole sapere di più, una serie di libri dai titoli allettanti: Storia meisteriosa dei tesori francesi, Guida ai tesori sepolti, Guida ai tesori perduti, Francia terra promessa, I sotterranei della Francia, La caccia ai tesori in Belgio e in Svizzera, eccetera. Vi chiederete come mai, con tutto questo ben di Dio a disposizione, i redattori di questa rivista perdano i loro giorni migliori a scriverla invece di partire per le foreste della Bretagna. Il fatto è che la rivista, libri, detectors, pinne, disossidatori e tutto il resto sono venduti dalla stessa organizzazione, che ha una catena di negozi un po’ dappertutto. Il mistero è svelato, essi il tesoro lo hanno già trovato. Rimane da spiegare chi siano coloro che li arricchiscono, ma dovrebbero essere gli stessi che in Italia cercano di cogliere occasioni d’oro alle aste televisive e corrono a sfruttare il mecenatismo dei mobilifici. Almeno i francesi ci ricavano delle sane passeggiate nei boschi.

Autore commento
data commento
16 Dicembre 2020
Imperdibili le bustine di minerva
Valutazione
buono