Come disse una volta Oscar Wilde: "Esperienza è il nome che tutti danno ai propri errori".
Le spiegai nel mio patetico italiano che stavo facendo ricerche sulla vita di Scipione Dal Ferro. Lei mi disse di aspettare che suo marito scendesse di sotto. In un misto di italiano e inglese, l'affabile signore mi fece capire come nient'altro nell'edificio lasciasse intendere che l'artefice di una delle maggiori svolte nel campo dell'algebra fosse vissuto lì. Restammo entrambi a fissare in silenzio la targa per qualche minuto, poi ci salutammo.
In una vecchia storiella, a un fisico e a un matematico viene chiesto cosa farebbero se avessero bisogno di stirarsi i pantaloni ma, pur essendo in possesso di un ferro da stiro, la presa di corrente si trovasse nella stanza attigua. Entrambi rispondono che porterebbero il ferro nella seconda stanza. Quindi viene loro domandato cosa farebbero se fossero già nella stanza con la presa. Il fisico risponde che collegherebbe il ferro direttamente all'attacco. Il matematico, dal canto suo, dice che porterebbe il ferro nella stanza senza presa poiché quel problema è già stato risolto.
Ognuno lavora per proprio conto, senza preoccuparsi minimamente degli altri. Tutti vogliono insegnare, ma nessuno vuole imparare.
Poco prima di spegnersi, Évariste disse al fratello accorso al suo capezzale:"Non piangere. Ho bisogno di tutto il mio coraggio per morire a vent'anni".
Perché gli esaminatori pongono le domande ai candidati in maniera così complessa? Sembra che abbiano paura di farsi comprendere dagli interrogati. Da dove trae origine questa deplorevole abitudine di complicare i problemi con difficoltà inventate?
Fu proprio lui a dimostrare che al giocatore medio servononon meno di sette mescolate per creare un ordine random in un mazzo di carte.
All'interno della stazione spaziale, gli astronauti galleggiano "privi di peso" non perchè sono fuori dalla portata della gravità terrestre, ma perché sia la stazione sia gli astronauti subiscono la stessa accelerazione verso il centro della terra. Sono in caduta libera.
Secondo un popolare aneddoto, un giornalista chiese a Eddington se davvero la teoria della relatività fosse tanto complicata che, a parte Einstein, solo altre due persone il tutto il mondo erano in grado di capirla. Eddington rimase seduto in silenzio per alcuni minuti. Il giornalista lo incoraggiò a non essere troppo modesto, al che lo scienziato rispose: "Certo che no, stavo solo cercando di immaginare chi potesse essere l'altra persona".
Va ricordato che la radice quadrata di un numero negativo è un numero immaginario.
Il famoso poeta indiano Rabindranath Tagore (1861-1941) scrisse che "la morte non è una luce che si spegne. È mettere fuori la lampada perché è arrivata l'alba".