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Vieni Via Con Me


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155

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6,00 €uro

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pagina 48
... ecco cosa ghi chiedono in una trasmissione televisiva condotta da Corrado Augias: "Lei dice nel suo libro che in Sicilia si muore perchè si è soli. Giacché fortunatamente Lei è ancora fra noi, chi la protegge?" Falcone risponde così: "Significa che per essere credibili bisogna essere ammazzati in questo paese? Questo è il paese felice in cui, se ti si pone una bomba sotto casa e labomba per fortuna non esplode, la colpa è tua che non l'hai fatta esplodere".


pagina 55
In un'intervista a "Repubblica" in occasione dei dieci anni dalla morte di Falcone, il pm di Milano Ilda Boccassini ha ricordato quanto Giovanni Falcone fosse stato osteggiato in vita e osannato dopo la morte: "Non c'è stato uomo in Italia che ha accomulato nella sua vita più sconfitte di Falcone [...] Bocciato come consigliere istruttore. Bocciato come Procuratore di Palermo. Bocciato come candidato al Csm, e sarebbe stato bocciato anche come procuratore nazionale antimafia, se non fosse stato ucciso [...] Eppure [...] ogni anno si celebra l'esistenza di Giovanni come se fosse stata premiata da pubblici riconoscimenti o apprezzata nella sua eccellenza. Un'altro paradosso. Non c'è stato uomo la cui fiducia e amicizia è stata tradita con più determinazione e malignità.


pagina 119
La metafora della barca, del piroscafo, la usa proprio Calamandrei ed è una metafora che ho sempre trovato molto bella. È la storia di due emigranti, due contadini, che attraversano l’oceano su un piroscafo traballante. Uno di questi contadini dorme nella stiva, l’altro sta sul ponte e si accorge che c’è una gran burrasca con onde altissime e che il piroscafo oscilla. Impaurito, domanda a un marinaio: “Ma siamo in pericolo?”. Il marinaio risponde: “Se continua questo mare, il bastimento fra mezz'ora affonda”. Allora lui corre nella stiva a svegliare il compagno e dice: “Beppe, Beppe, se continua questo mare, il bastimento fra mezz'ora affonda!”. E l’altro: “Che me ne importa, non è mica mio!”. Questo è l’indifferentismo, questo significa non partecipare. Ma non partecipare, ritenere che quello che ti succede intorno non ti riguardi, significa consegnare il Paese ai poteri che sanno organizzare e gestire il consenso, e che ti portano via tutto. Considerare lo Stato altro da noi significa perdere la possibilità del diritto. Lo Stato non è altro da noi, lo Stato siamo noi.


pagina 119
Nel luglio del 1883 il filosofo Benedetto Croce si trovava in vacanza con la famiglia a Casamicciola, a Ischia. Era un ragazzo di diciassette anni. Era a tavola per la cena con la mamma, la sorella e il padre e si accingeva a prendere posto. A un tratto, come alleggerito, vide suo padre ondeggiare e subito sprofondare sul pavimento, mentre sua sorella schizzava in alto verso il tetto. Terrorizzato, cercò con lo sguardo la madre e la raggiunse sul balcone, da cui insieme precipitarono. Svenne e rimase sepolto fino al collo nelle macerie. Per molte ore il padre gli parlò, prima di spegnersi. Gli disse: “Offri centomila lire a chi ti salva”. Benedetto sarà l’unico superstite della sua famiglia massacrata dal terremoto.


pagina 129
Che la casa dello studente non fosse un edificio sicuro non era solo un'idea degli studenti, che vedevano le crepe allargarsi e le colonne ammuffire. Era stato messo nero su bianco. Nel 2006 la società Collabora Engineering, poi diventata Abruzzo Engineering, su richiesta della Regione e della Protezione civile aveva condotto uno studio sugli edifici abruzzesi e tra 135 edifici segnalati con "criticità strutturali" aveva inserito anche la Casa dello studente di via XX Settembre.


pagina 133
L'aquila, salta subito all'occhio che molti sono stranieri: 22 su 308 vittime ... Marta e Ondreiy avevano sedici e diciassette anni ed erano venuti a L'Aquila dalla Repubblica Ceca per un viaggio premio. Erano risultati i migliori alunni dell’Istituto tecnico di Pardubice, a novanta chilometri da Praga.