Titolo

Il Birraio Di Preston


Titolo originale


Pagine
236

Prezzo
10,00 €uro

Autore/i


Editore



pagina 159
La parola che ancora Effy doveva dire era <>, <>, ma siccome la musica glielo permetteva, tra <> e <> si fermò, si riempì i polmoni d'aria per sparare l'acuto e riaprì la bocca. Proprio in quel preciso momento il milite Tinuzzo Bonavia, che pativa attacchi di sonno tanto improvvisi quanto inarrestabili, s'addormentò di colpo, in piedi, nel posto dove faceva la guardia cioè proprio davanti la porta, socchiusa, che immetteva sul palcoscenico e nel sottopalco. Appena appinnicatosi, le mani che reggevano il moschetto s'ammollarono, l'arma sciddricò, sbatté col calcio sul pavimento, scasciò. Il botto dello sparo improvviso, amplificato in virtù d'acustica teatrale, fece saltare tutti per aria, cantanti, orchestrali, pubblico, mentre la palla sfiorava il naso dello stesso Bonavia che principiava a perdere sangue come un maiale scannato e a fare voci come l'animale medesimo un attimo prima della scanna. Senonché Effy, che aveva ormai tant'aria dentro i polmoni da far navigare una nave a vela, diede via al suo <>, una frazione di secondo dopo lo sparo. Per lo spavento, al posto del <>, ci niscì dalla gola una specie di sirena di papòre, rauca, potentissima, tanto che ad alcuni dei presenti, che avevano navigato nei mari del nord, parse addirittura la terrificante friscata che fa la balena quando viene arpionata. La signora mogliere del commendatore Restuccia. arrisbigliata nel mezzo di un sonno profondo e senza capire quello che stava succedendo, ci mise il carico da undici. Gridò. Ora il grido, la vociata della signora Restuccia non era cosa da farci scherzo: quando le dissero che la sua signora matre era morta, la moglieri del commendatore fece un grido, uno solo, ma bastò a spaccare i vetri delle case vicine. La somma dello sparo, le grida del milite ferito, il terrorizzante <> della soprano, la vociata della signora Restuccia scatenarono il panico incontrollato, anche perchè nessuno dei presenti stava guardando il palcoscenico: se l'avessero fatto, avrebbero potuto farsi conto e ragione, invece così quel tutt'insieme li pigliò di sorpresa. Tutti si susìrono dai loro posti, impressionati, poi bastò che il primo si mettesse a correre perché gli altri facessero lo stesso. Grigando, bestemmiando, vociando, piangendo, supplicando, prigando, ....................


pagina 240
P.S.: Arrivati a quest'ora di notte, vale a dire all'indice, i supestiti lettori si saranno certamente resi conto che la successione dei capitoli disposta dall'autore non era che una semplice proposta: ogni lettore infatti, se lo vuole, può stabilire una sua personale sequenza.

Autore commento
data commento
20 Settembre 2016
Un capolavoro, seguendo la mitica vena ironica del maestro, dimostra come la storia scritta, talvolta, viene distorta dal cronista in malafede.
Valutazione
inperdibile