Monte Cridola 2564 M. S.l.m. Biv. A. Vaccari 2.050 m. s.l.m. Forca Del Cridola 2.176 m. s.l.m.

Scodavacca Monte Cridola Biv. A. Vaccari Forca Del Cridola

difficoltà - EE
I sentieri di questa uscita sono piuttosto frequentati e ben tracciati ma alcune forcelle sono tecniche (leggi pericolose) e la salita al Monte Giaf presenta difficoltà alpinistiche di primo grado UIAA. Cammineremo quasi sempre su ghiaioni dove il sole d’estate picchia, occhio alle scottature e portatevi da bere.
Indispensabile un caschetto e il piede saldo.
16,2 km
2.227 m. dislivello
8 ore
Mappa Tabacco 02

Descrizione

Dal centro di Domegge di Cadore scendiamo la ripida strada che arriva al lago artificiale sul fiume Piave, lago Pieve di Cadore, attraversiamo il ponte e in una mezz'oretta d'auto arriviamo al parcheggio del rifugio Padova giusti per fare colazione. Prendiamo quindi il comodo sentiero nr. 346, il sentiero sale dapprima nel bosco e poi per le grave in una bella valle coronata da guglie dolomitiche e in 1 ora arriviamo al forcellone Scodavacca (2.043 m. s.l.m.).
Arrivati alla forcella ci concediamo qualche minuto per rimirare le crode dolomitiche. Se ci siamo portati il caschetto questo è il momento giusto per indossarlo, il ghiaione nella parte terminale è molto ripido e talvolta qualche sasso decide di rotolarci addosso fischiettando. Riprendiamo il cammino seguendo il ripido sentiero, alla nostra destra, che si inerpica sul ghiaione fino alla tacca del Cridola (segnavia nr. 344 - 2.290 m. s.l.m. 1 ora). Dalla tacca seguiamo il sentiero alla nostra sinistra, segnalato con dei bolli rossi, saliamo su roccette e ghiaie arrivando sulla cima del monte Cridola I° e II° grado UIAA (2.564 m. s.l.m. 1 ora). Da questa vetta il panorama è mozzafiato, nuvole e diottrie permettendo. Quando ci stufiamo scendiamo fino alla tacca seguendo il percorso della salita (2-290 m. s.l.m. 1 ora). Ritornati alla tacca scendiamo sul ghiaione opposto a quello percorso in salita. Il ghiaione all’inizio è piuttosto ripido, poi diventa bello morbido con il ghiaietto giusto per scendere velocemente. Al termine del ghiaione teniamo la destra e giriamo seguendo il sentiero (segnavia nr. 340), saliamo alcune roccette, prive di difficoltà alpinistiche e una breve salitella arrivando sui prati della valle della Cuna e al bivacco A. Vaccari (2.050 m. s.l.m. 40 minuti). Dietro al bivacco a volte una piccola sorgente fornisce acqua freschissima, non contateci molto. Lasciamo il bivacco seguendo il sentiero che diventa più marcato man mano che guadagniamo quota e in un lampo arriviamo alla Forca del Cridola (2.176 m. s.l.m. 40 minuti). Scendiamo sull'altro versante della forcella restando tendenzialmente a sinistra, il sentiero è molto evidente ma alcuni punti sono delicati, sbrisiolosi. Arriviamo alla forcella Fossiana e scendiamo il suo ripido e delicato ghiaione. Appena è possibile giriamo a destra seguendo il facile sentiero che taglia tutta la valle e in breve confluiamo nel famoso anello Bianchi, proseguiamo seguendo il sentiero a destra, più in alto che sbuca sul sentiero che risale il coston di Giaf (segnavia nr. 346). Saliamo alla forcella Scodavacca dove proseguiamo a ritroso per il sentiero percorso prima, ritornando al parcheggio del rifugio Padova in tempo per le famosa bavette alla busera (2 ore e 30 minuti).

Scodavacca Monte Cridola Biv. A. Vaccari Forca Del Cridola le foto