Monte Cridola 2564 M. S.l.m. Biv. A. Vaccari 2.050 m. s.l.m. Forca Del Cridola 2.176 m. s.l.m.

Scodavacca Monte Cridola Biv. A. Vaccari Forca Del Cridola

difficoltà - EE
I sentieri di questa uscita sono abbastanza frequentati e ben tracciati ma alcune forcelle sono piuttosto tecniche (leggi pericolose) e la salita al Monte Giaf presenta difficoltà alpinistiche di primo grado UIAA. Cammineremo quasi sempre su ghiaioni dove il sole d’estate picchia, occhio alle scottature e portatevi da bere magari.
Indispensabile un caschetto e il piede saldo.
14,4 km
1.997 m. dislivello
9 ore e 20 min.
Mappa Tabacco 02

Descrizione

Provenendo da Udine, sulla SS 52 carnica, oltrepassiamo Forni di Sopra direzione Passo della Mauria, dopo un paio di chilometri svoltiamo a sinistra seguendo la strada che porta al Rifugio Giaf, ancora un chilometro e lasciamo l'auto nel parcheggio, prima del ponte (1.011 s.l.m.). Proseguiamo a piedi superiamo il ponte e seguiamo la strada sterrata, il primo tratto è cementato, e in 1 ora arriviamo al Rifugio Giaf, giusto in tempo per fare colazione (sentiero nr. 346 - 1.400 s.l.m.). Dal rifugio proseguiamo sul sentiero per la forcella Scodavacca, segnavia 346, il sentiero sale dapprima nel bosco e poi per le grave in una bella valle coronata da guglie dolomitiche, in 2 ore arriviamo al forcellone Scodavacca (2.043 m. s.l.m.).
Arrivati alla forcella ci concediamo qualche minuto per rimirare le crode dolomitiche. Se ci siamo portati il caschetto questo è il momento giusto per indossarlo, il ghiaione nella parte terminale è molto ripido e talvolta qualche sasso decide di rotolarci addosso fischiettando. Riprendiamo il cammino seguendo il ripido sentiero, alla nostra destra, che si inerpica sul ghiaione fino alla tacca del Cridola (segnavia nr. 344 - 2.290 m. s.l.m. 1 ora). Dalla tacca seguiamo il sentiero alla nostra sinistra, segnalato con dei bolli rossi, saliamo su roccette e ghiaie arrivando sulla cima del monte Cridola I° e II° grado UIAA (2.564 m. s.l.m. 1 ora). Da questa vetta il panorama è mozzafiato, nuvole e diottrie permettendo. Quando ci stufiamo scendiamo fino alla tacca seguendo il percorso della salita (2-290 m. s.l.m. 1 ora). Ritornati alla tacca scendiamo sul ghiaione opposto a quello percorso in salita. Il ghiaione all’inizio è piuttosto ripido, poi diventa bello morbido con il ghiaietto giusto per scendere velocemente. Al termine del ghiaione teniamo la destra e giriamo seguendo il sentiero (segnavia nr. 340), saliamo alcune roccette, prive di difficoltà alpinistiche e una breve salitella arrivando sui prati della valle della Cuna e al bivacco A. Vaccari (2.050 m. s.l.m. 40 minuti). Dietro al bivacco a volte una piccola sorgente fornisce acqua freschissima, non contateci molto. Lasciamo il bivacco seguendo il sentiero che diventa più marcato man mano che guadagniamo quota e in un lampo arriviamo alla Forca del Cridola (2.176 m. s.l.m. 40 minuti). Scendiamo sull'altro versante della forcella restando tendenzialmente a sinistra, il sentiero è molto evidente ma alcuni punti sono delicati, sbrisiolosi. Arriviamo alla forcella Fossiana e scendiamo il suo ripido e delicato ghiaione. Appena è possibile giriamo a destra seguendo il facile sentiero che taglia tutta la valle e in breve confluiamo nel famoso anello Bianchi, proseguiamo con il sentiero e rapidamente arriviamo al sentiero nr. 346 molto vicini al rifugio Giaf. Solitamente il rifugio è fornito di ottime birre tenute alla temperatura che noi apprezziamo grandemente, magari accompagnate da du’ spaghi al camoscio scappato in forcella (1.400 m. s.l.m. 1 ora e 30 minuti). Dopo esserci rifocillati scendiamo indifferentemente o per il sentiero, segnavia 346o o per la strada e se non abbiamo bevuto troppa birra in 30 minuti saremo alla nostra auto.

Scodavacca Monte Cridola Biv. A. Vaccari Forca Del Cridola le foto